Ci sono vicende che a volte vengono dimenticate, relegate in documenti che pochi occhi consultano, eppure incarnano alla perfezione lo spirito di un'epoca. La diva del cinema muto Diana Karenne e la pittrice Florine Stettheimer sono due grandi artiste che hanno vissuto una vita di emancipazione, fuori dagli schemi sociali imposti dalla società del tempo. Della prima racconta Melania G. Mazzucco in Silenzio, dipingendo un ritratto della multiforme figura di una donna dai molti volti, che fu tra le prime registe e produttrici cinematografiche in Italia; la seconda è protagonista di Accendo la mia luce e divento me stessa di Eloisa Morra, che trascina lettrici e lettori all'interno dei suoi coloratissimi quadri, specchio della vita mondana dei primi del Novecento. Le due autrici si incontrano a Mantova insieme alla critica letteraria e ricercatrice Giorgia Tolfo, per ripercorrere insieme le ricerche d'archivio che hanno permesso loro di riportare alla luce storie cosmopolite che raccontano un'epoca ormai scomparsa e di poter così "liberare un volto di donna dall'ombra in cui la Storia l'ha relegato".