L'Antimaschio era il titolo di una raccolta antologica uscita nel 1977, nata in un periodo in cui ancora forte era l'eco del movimento femminista di seconda ondata – cruciali in Italia erano state le battaglie per l'aborto e il divorzio – e Carla Lonzi aveva da pochi anni scritto il saggio Sputiamo su Hegel. Si trattava di un insieme di riflessioni messe in atto da uomini impegnati in pratiche di autocoscienza, testimonianze di gruppi e associazioni maschili che tentavano di mettere in discussione modelli in cui le aspettative culturali legate alla mascolinità agivano come una barriera che impediva loro di esplorare appieno la propria identità. Dopo quasi cinquant'anni l'attualità di questo volume è ancora innegabile, in una quotidianità dove la violenza del sistema patriarcale è radicata e finisce per nuocere anche agli uomini che ne sono parte attiva. Si incontrano per discuterne a Festivaletteratura Daniele Bassi – che ha curato la nuova edizione dell'antologia –, lo studioso di tematiche di genere Giuseppe Burgio e la scrittrice Lidia Ravera.