Il poeta Vittorio Sereni diceva che la frontiera è quel luogo in cui "si tinge il confine / tra il già e il non ancora". I luoghi liminali vivono in un costante stato di equilibrio tra l'essere ponte e l'essere linea invalicabile tra due mondi diversi. Quello dei migranti che fuggono da guerre, persecuzioni ed emergenze climatiche è un tema che troppe volte attiva pregiudizi che portano parte della popolazione a vedere individui disperati come invasori. L'antropologo Didier Fassin e la sociologa Anne-Claire Defossez (coautori di Umanità in esilio) hanno trascorso cinque anni nella striscia di terra alpina che divide Francia e Italia, seguendo e intervistando uomini e donne esuli, raccogliendo le loro storie e analizzando dati che dipingono un quadro importante delle dinamiche della migrazione contemporanea. Intorno a questo lavoro sul campo, che ha coinvolto non solo migranti, ma anche attivisti e forze dell'ordine, i due ricercatori si confronteranno con il giornalista Maurizio Pagliassotti (Ancora dodici chilometri).