Perché non proviamo la stessa empatia per i morti che in qualche modo “non ci appartengono”? La distanza tra individui è sempre più ampia nella contemporaneità, il prossimo è qualcosa che ci appartiene sempre meno, di qualsiasi nazionalità sia. L’idea di Tolstoj che “chi fa soffrire il prossimo fa male a se stesso” sembra lontana anni luce. Federico Faloppa (I morti degli altri, Einaudi) provano a interrogarsi su questi temi con uno sguardo che incrocia linguistica e antropologia. Lo intervista Luca Prestia. Perché non proviamo la stessa empatia per i morti che in qualche modo “non ci appartengono”? La distanza tra individui è sempre più ampia nella contemporaneità, il prossimo è qualcosa che ci appartiene sempre meno, di qualsiasi nazionalità sia. L’idea di Tolstoj che “chi fa soffrire il prossimo fa male a se stesso” sembra lontana anni luce. Federico Faloppa (I morti degli altri, Einaudi) provano a interrogarsi su questi temi con uno sguardo che incrocia linguistica e antropologia. Lo intervista Luca Prestia.