Quella di Roberto "Juri" Camisasca (La finestra dentro, Te deum) è una figura peculiare del panorama musicale italiano, grazie alla sua particolarissima voce e alle sue produzioni divenute oggetto di culto tra gli amanti del genere prog. Pochi anni dopo l'esordio discografico nel 1974, il cantautore lascia il mondo dei palchi per dedicarsi alla vita monastica, restando per undici anni in un monastero benedettino e ritirandosi – una volta uscito – alla vita da eremita alle pendici dell'Etna. In un dialogo col teologo Paolo Trianni (da cui è nato il volume Un semplice esistere), Camisasca ripercorre le tappe della propria conversione, analizzando l'evoluzione di una ricerca spirituale fatta di studio e meditazione che lo ha portato su una strada dalla quale è difficile allontanarsi. "È sempre Dio a chiamare [...] A noi sta solamente rispondere. Si può dire no? Secondo la mia esperienza, è impossibile. Perché sarebbe come rinunciare a entrare in un giardino luminoso e profumato da un vicolo buio e maleodorante. Chi rinuncerebbe?".