"È molto difficile scrivere dell'Argentina usando solo il realismo", sostiene Mariana Enríquez. "Quello che è successo a persone come me, cresciute negli anni '80 e '90, è che i film slasher, Stephen King e Twin Peaks si sono tutti mescolati con la nostra realtà, che era già piena del linguaggio dell'orrore: i desaparecidos, i figli dei morti, i figli della generazione perduta...". Nei suoi racconti Enríquez, acclamata regina del gotico latinoamericano, unisce l'orrore sociale e il soprannaturale. Scrive di persone comuni, specialmente donne, le cui vite si capovolgono quando incontrano il terrore, il surreale, l'ineffabile. Un quartiere infestato dai fantasmi, una famiglia i cui volti si sciolgono, l'indicibile che cova in un paesino dove non arriva più la ferrovia, una riva del fiume popolata da uccelli che un tempo erano donne: storie che riescono a evocare il terrore sullo sfondo degli orrori quotidiani. A dialogare con l'autrice di Un luogo soleggiato per gente ombrosa e La nostra parte di notte sarà la scrittrice Chiara Valerio.