Il web in terza persona. La “dead internet theory” da meme a ipotesi.
Descrizione
Tutti gli altri utenti su internet sono bot o falsi. L’idea alla base della “Dead Internet Theory” nasce come teoria del complotto paranoica, si è trasforma in meme ironico, e ora sembra essere una previsione del futuro. Con l’arrivo di ChatGPT e di altri strumenti di intelligenza artificiale, internet è già cambiato definitivamente: il traffico generato da programmi automatici ha superato quello delle persone, e le pagine create dall’AI sono ormai più numerose di quelle scritte da esseri umani. Il risultato è un web che parla in terza persona: racconta, riassume, aggrega, pontifica, ma sempre da fuori campo, avendo imparato tutto quello che sa sul mondo da tutto quello che già esisteva sul web fino all’altro ieri. La Dead Internet Theory è una provocazione, un’esagerazione, o sta descrivendo qualcosa che sta già accadendo? Esploriamo insieme come funziona questa nuova ecologia dell’informazione online, cosa significa abitare un web sempre più popolato da voci artificiali, e cosa resta dello spazio per il giornalismo e la scienza quando il confine tra umano e automatico diventa, nel bene e nel male, sempre più sfumato.