Sfogliando il Nuovo Testamento, nella prima lettera di Paolo a Timoteo, si incontra una frase che recita: "La radice di tutti i mali è l'amore del denaro; e alcuni, cercando di arricchirsi, si sono smarriti dalla fede e si sono procurati molti dolori". Se un tempo l'eccessiva accumulazione di ricchezza era considerata peccaminosa, la situazione odierna dimostra come incrementare a dismisura il proprio patrimonio non sia più considerato così riprovevole: secondo un rapporto Oxfam del gennaio 2023 l'ormai celebre 1% più ricco della popolazione mondiale ha accumulato negli ultimi anni quasi due terzi di tutta la ricchezza creata, ben oltre le cifre che il restante 99% è stato in grado di accaparrarsi. Ma come è possibile che queste quantità inimmaginabili di denaro tendano ad appesantire le tasche di pochi, a dispetto di crisi economiche ed emergenze sanitarie? Analizzando gli apporti di bravura e fortuna, delle capacità di investimento e dei rapporti sociali, in dialogo con il giornalista Giovanni Zagni lo racconta Guido Alfani (Come dèi fra gli uomini. Una storia dei ricchi in Occidente), tra i più autorevoli storici dell'economia ed esperto di diseguaglianza economica.