Carne coltivata: andiamo oltre gli slogan - Serve ragionare, non solo proclamare

Sulla vicenda della carne coltivata servirebbe ragionare, e non solo proclamare. A partire dal nome della tecnologia: quando se ne iniziò a parlare sui media, la chiamavano “carne sintetica”, un modo per renderla indigesta a chiunque. Il Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi, per contro, ha scelto di definirla “agricoltura cellulare”, così da non confonderla con la carne macellata. Chi avversa la tecnologia, mette in allarme su un (carissimo) cibo prodotto in laboratorio; chi è ottimista, evoca grandi vantaggi ambientali, una riduzione delle sofferenze animali e degli allevamenti intensivi. Tutti mettono in evidenza gli aspetti problematici della controparte, sorvolando sulle proprie criticità. Ma mentre ci dividiamo in tifoserie opposte, a perderci è la capacità di affrontare e descrivere i problemi reali, per poter prendere le decisioni su base razionale e non sotto il peso della pubblicità, delle lobby d’interesse o dei pregiudizi.
In collaborazione con
CNR - Istituto di Bioscienze e Biorisorse