Una Prigione A Cielo Aperto

"Ora come ora niente è possibile. L'anno prossimo, o nei prossimi anni, sarà molto difficile che qualsiasi forza positiva riesca a modificare la realtà che stiamo vivendo. Nel lungo termine sì. Non solo è possibile, ma credo sia l'unica soluzione", affermava in una recente intervista Ilan Pappé in merito alla creazione di un singolo Stato democratico per israeliani e palestinesi. Da anni impegnato a studiare l'evoluzione del colonialismo ebraico, lo storico di Haifa (Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina, La prigione più grande del mondo) denuncia le derive del "giudaismo messianico", l'uso del linguaggio che non fa coincidere la realtà con la narrazione e la connivenza della politica occidentale. "Parlare di Palestina non è mero esercizio di libertà di espressione. È una forma di lotta per la liberazione del popolo palestinese dal colonialismo di insediamento israeliano. Se ne parli non solo in nome della libertà accademica, ma come dovere di fronte alla catastrofe di un popolo": lo farà a Festivaletteratura insieme al giornalista Christian Elia.

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