Vito Fiorino è un migrante come tanti. È nato a Bari ma cresciuto a Milano. È un falegname e pescatore per passione. Da tempo si è trasferito a Lampedusa, dove trascorre la maggior parte dell’anno. La notte del 3 ottobre 2013 è stato testimone e soccorritore di una delle più terribili tragedie del nostro mare. Centinaia di profughi partiti dalle coste africane stavano affogando in mare. Lui ha issato a bordo del suo peschereccio quante più persone possibile: ne ha salvate 47, 46 uomini e una donna. Quella notte, in mare, altre 368 persone persero la vita. “Sono un salvatore di naufraghi, non di numeri. Sono un salvatore di sguardi che non si dimenticano. E’ per loro che racconto questa storia, che è la mia storia, ma anche la loro. E di quelli che non ce l’hanno fatta”.