Non ce lo vogliono dire! - Comunicare la scienza tra fake news e complottismi

Disinformazione, post-verità e complottismi contribuiscono a un decadimento del dibattito pubblico, con conseguenze pericolose per la democrazia. Non è che ci sia un vero e proprio clima di sfiducia e di delegittimazione nei confronti della scienza in sé; piuttosto, a essere contestate sono le decisioni politiche che hanno come oggetto la scienza. La sfiducia nei confronti dei politici si estende alle persone esperte che ne orientano le scelte, accusate di perseguire interessi di parte, a scapito della tutela della cittadinanza. In questo contesto, la sfera pubblica diventa un terreno di scontro tra scienziati ed esperti "mainstream" e contro-esperti e pseudo-scienziati, che si appellano alla persuasione anziché all'argomentazione e all'emotività piuttosto che ai dati, diffondendo disinformazioni e alimentando complottismi. Come comunicare pubblicamente la scienza e orientarsi tra informazione e disinformazione? Come distinguere un salutare approccio critico dal complottismo? E che ruolo avrà, in tutto questo, l'intelligenza artificiale?
Note
Nell'ambito del progetto PRIN Liberal politics and nature. Democratic Decisions about animals, plants and climate.
In collaborazione con
Università degli Studi di Genova - Corso di studi interdipartimentale Informazione ed Editoria

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