Description
Vi sono biografie nelle quali la parola casa assume un significato più vasto, più doloroso e profondo rispetto alla sua comune definizione.
È il caso della vicenda biografica della scrittrice e drammaturga Sonya Orfalian, che ha chiamato e amato come casa un’infinità di luoghi, attraverso i quali lei e la sua famiglia sono transitati, costretti dalla storia e dai suoi crudeli risvolti.
Urfa, l’antica Edessa, Gerusalemme, Roma, Venezia, Parigi, Amman, Beirut, Tripoli, Stati Uniti, Yerevan, San Lazzaro degli Armeni: la vita di Sonya Orfalian ha mobilitato la geografia di mezzo mondo, sovrapponendo all’idea di casa il senso di un intero destino.
Performance: Il gioco è libertà, la libertà non è un gioco
Il gioco è uno spazio libero, aperto alla creazione e all’immaginazione. Nel gioco si sperimenta la possibilità di essere altro, di esplorare mondi, di dare forma a ciò che ancora non esiste.
Ma la libertà – la dimensione propria della coscienza e della dignità umana – non può essere trattata come un gioco: è conquista, responsabilità, resistenza.
Partendo da questa premessa Sonya Orfalian propone una scelta di testimonianze di prigionieri politici, poeti e filosofi che hanno vissuto in prima persona la privazione della libertà, e trasformato la sofferenza in pensiero, la costrizione in voce.
Si tratta di un intimo dialogo tra arte e memoria, dove il gioco è il simbolo di ciò che si mantiene libero anche quando tutto è negato e dove la parola diventa un gesto di liberazione.
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Patronato SE.NA.S, _PianoTerra_, Viale Trieste, 54, 09123 Cagliari CA, Italia