Essere fluidi, essere vivi

Roberta Scorranese (Fluido, Giunti) ci accompagna in un viaggio nell’arte e nella letteratura, dove il corpo umano si rivela instabile e cangiante: ermafroditi, divinità travestite, figure ambigue e trasformazioni segnano la storia della rappresentazione, dall’antichità fino ai miti contemporanei. Dall’Ermafrodito agli ambigui ragazzi di Caravaggio, dalle sirene all’androgino moderno, Scorranese propone una lectio che racconta come l’arte e il mito abbiano celebrato la duplicità, la metamorfosi, la potenza di ciò che sfugge a ogni definizione stabile. Nel dialogo tra epoche e icone – da Dioniso a David Bowie – si svelano nuovi modi di abitare le identità e la libertà inquieta di chi si trasforma per raccontarsi meglio.
Roberta Scorranese (Fluido, Giunti) ci accompagna in un viaggio nell’arte e nella letteratura, dove il corpo umano si rivela instabile e cangiante: ermafroditi, divinità travestite, figure ambigue e trasformazioni segnano la storia della rappresentazione, dall’antichità fino ai miti contemporanei. Dall’Ermafrodito agli ambigui ragazzi di Caravaggio, dalle sirene all’androgino moderno, Scorranese propone una lectio che racconta come l’arte e il mito abbiano celebrato la duplicità, la metamorfosi, la potenza di ciò che sfugge a ogni definizione stabile. Nel dialogo tra epoche e icone – da Dioniso a David Bowie – si svelano nuovi modi di abitare le identità e la libertà inquieta di chi si trasforma per raccontarsi meglio.

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